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martedì 9 novembre 2010

Le lettere di Pamella - Introduzione

Riportiamo qui uno dei primi romanzi epistolari mai scritti nella storia. L’autrice è una certa Cindy Jefferson, che è nata e ha vissuto nel borgo inglese di Jackclough nel XVIII secolo.
A 7 anni fu portata in una casa di ricchi proprietari terrieri, i Tayloridge, in cui occupò la mansione di serva. Fu in questi anni che scrisse la sua opera più importante: Le lettere di Pamella la bella, romanzo epistolare a tratti autobiografico. Questo libro rispecchia perfettamente l’indole mentale disturbata della scrittrice e la sua caratteristica maggiore che le ha fatto acquisire il titolo di “scrittrice del dubbio”, ovvero il dubbio. Un dubbio iperbolico, che tende ad esaurire sia chi riceve la lettera, sia il lettore stesso, sia un qualsiasi geologo.
Vista la sua sedentarietà durante tutta la sua vita, non possiamo parlare di grandi influenze esterne, oltre a quella offertagli dalla sua vita quotidiana. Proprio questa quotidianità l’ha portata ad una visione della vita basata su decisi, ma ai nostri occhi instabili, pregiudizi. Dai suoi scritti ne traiamo numerosi esempi. Scrive in un saggio, mentre osserva la madre tagliare le zucchine: “noi inglesi, come così molto sicuramente in tutto il mondo, siamo soliti tagliare le zucchine con la mano destra e poi pulire il coltello sul nostro grembiule. Allo stesso modo ovviamente tutti hanno una gallina custodita in una gabbietta in cucina, e si dilettano nel tempo libero a stuzzicarla con asce per spaccare la legna. Allora ci poniamo tutti questa domanda: sarà forse il nostro stuzzicarla troppo alacremente che porta  la gallina a non reagire più al mondo esterno, limitandosi ad emanare un caratteristico liquido purpureo dal collo?”.

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